Ortica Dioica | piante da Seme - Azienda Agricola Le Officinali VIVAI PIANTE
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Ortica Dioica

Nome comune Ortica - Famiglia Urticaceae

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L'Urtica dioica è una pianta erbacea perenne con un rizoma ramificato e strisciante ricoperto da peli urticanti.
Le foglie sono opposte, picciolate con lamina lanceolata e base arrotondata, apice acuto e margine seghettato.

fiori sono di colore giallo verdastri,quelli maschili sono eretti,penduli quelli femminili,e sono portati in racemi semplici o ramificati,in verticilli all'ascella delle foglie superiori.
L'Urtica dioica, come dice il nome stesso è una pianta dioica vale a dire che ci sono piante che portano solo fiori femminili e piante che portano solo fiori maschili. A prima vista si riconoscono facilmente in quanto nelle "piante femminili" i fiori sono riuniti in spighe pendule mentre nelle "piante maschili" i fiori sono riuniti in spighe erette (oltre ovviamente ai diversi organi di riproduzione facilmente riconoscibili).

VIRTU' TERAPEUTICHE
In generale, l'ortica è sempre stata apprezzata per le sue proprietà toniche e nutrienti. E' ricca in vitamine e minerali e tradizionalmente viene utilizzata in primavera come depuratore e ricostituente allo stesso tempo: “stimola il sangue stagnante dell'inverno”. Le sue proprietà ricostituenti venivano sfruttate soprattutto dalle popolazioni rurali, dato che è una pianta che cresce abbondante attorno ai campi e negli incolti.
L'ortica è una delle piante medicinali più ricche di ferro. Questo minerale è concentrato soprattutto nelle radici e nelle foglie e meno nel gambo e nei fiori. La concentrazione di ferro aumenta notevolmente se la pianta cresce in terreni particolarmente ricchi di questo minerale: la radice di una pianta cresciuta in un orto può avere una quantità di ferro poco superiore ai 900mg %, mentre quella di una pianta cresciuta lungo le rotaie del treno raggiunge i 1055mg%. Il contenuto di ferro è massimo ad aprile e settembre, mentre è minimo in estate.

CURIOSITA'
Il nome deriva dal Latino urere,che significa bruciare,in riferimento al bruciore e all'irritazione che provocano i suoi peli urticanti.
Molti la considerano solo un'infestante da sradicare e gettare via, ma l'ortica, Urtica dioica L, ha servito umilmente per millenni l'uomo, che l'ha utilizzata come fonte alimentare, medicinale e di fibre tessili.
In una tomba dell'Età del Bronzo (3000-2000 a.C), scoperta in Danimarca, sono stati trovati frammenti di tessuti fatti con fibre di ortica. Anticamente, con la fibra di ortica l'uomo ha fabbricato vestiti, sacchi, corde e reti da pesca. Le divise dei soldati di Napoleone e quelli della Germania durante la I Guerra Mondiale erano per la gran parte fatte con l'ortica. Ancora oggi, questa fibra viene usata per produrre vestiti naturali ed ecosostenibili.

Oltre che di fibre, l'ortica è anche ricca di clorofilla, utilizzata nei secoli per tingere i tessuti. Durante la II Guerra Mondiale il governo britannico fece larghissimo uso di clorofilla di ortica per tingere di verde mimetico i tessuti utilizzati dall'esercito di Sua Maestà. La clorofilla viene anche utilizzata come colorante alimentare soprattutto per le verdure in scatola.
Nell'antico Egitto, l'infuso di ortica era impiegato per alleviare i dolori reumatici. Una pratica abituale era quella della “urticazione”: con un fascio di ortica ci si flagellava la parte affetta, nel caso di reumatismi o di altre affezioni. Durante la conquista dell'isola Britannica da parte di Roma, i legionari si portavano dietro la loro ortica per alleviare i dolori delle gambe dovuti alle lunghe marce nel freddo e umido clima inglese. L'urticazione veniva ancora consigliata dei medici fino a non molto tempo fa e tutt'ora c'è chi la pratica.

Ippocrate (460-377 a.C.) e i suoi seguaci utilizzavano l'ortica in almeno 61 preparazioni specifiche. Il grande Claudio Galeno (129-216 d.C.) nel suo volume De Simplicibvs propone l'ortica come rimedio diuretico e lassativo e lo indica per i morsi di cane, ferite gagrenose, infiammazioni, epistassi, mestruazioni emorragiche, pleurite, polmonite, asma, tigna e afte della bocca. Due secoli dopo Galeno, lo Pseudo Apuleio (440 d.C.) nel suo libro Herbarium Apuleii Platonici menziona una preparazione a base di ortica e canapa indiana per la cura dei sintomi conseguenti alle ustioni e l'ortica da sola per i sintomi da raffreddamento.
Nel Medio Evo l'ortica trova nuovi impieghi in medicina: herpes, stipsi e problematiche legate a naso, gola e cute. La famosa monaca Hildegarda di Bingen (1098 – 1179) nel suo libro Fisica così parla dell'ortica:

“L'ortica ha proprietà molto calde. Meglio non consumarla cruda, perché ha qualità “ruvide”. I giovani germogli sono meglio consumati cotti. Purificano lo stomaco e lo liberano dal catarro.” Hildegarda suggerisce anche una ricetta con azione addirittura anti-invecchiamento: “Se una persona che senza volere non ricorda le cose, riduca l'ortica in un succo e vi aggiunga dell'olio di oliva. Al momento di andare a letto, dovrebbe ungere e massaggiare bene il proprio torace e le proprie tempie con questa preparazione. In questo modo, la sua memoria migliorerà.”